Si può affermare che la cultura
aborigena sia la più antica tuttora vivente sul pianeta. Recenti datazioni dei nuovi scavi archeologici, utilizzando la termoluminescenza
ed altre nuove tecniche, hanno spostato indietro nel tempo l'inizio della presenza degli aborigeni in Australia ad almeno 40.000 anni fa. Alcune
prove indicherebbero addirittura date più vecchie di 60.000 anni.
Il carattere distintivo di questa cultura è ''l'essere tutt'uno con la natura''. Nella credenza tradizionale aborigena,
il paesaggio e la natura sono paragonabili come importanza alla Bibbia nella cultura cristiana. Rocce sporgenti, canyon, fiumi, cascate, isole,
spiagge e tutto ciò che appartiene alla natura - come il sole, la luna, le stelle visibili e gli animali - possiedono storie di creazione
e tra loro collegate. Per il costume aborigeno sono tutte sacre: l'ambiente è l'essenza del credo del popolo aborigeno.
Grazie a questo profondo rispetto per la natura, gli aborigeni hanno imparato a vivere in eccezionale armonia con la terra ed
i suoi animali.
Molto del nostro mondo moderno dovrebbe imparare da questi costumi.
L'inventiva dei nomadi
I tradizionali aborigeni australiani vivono di nomadismo, seguendo le stagioni ed il cibo.
Con pochi e semplici oggetti, utilizzati con incredibile maestria, gli aborigeni hanno imparato a vivere nel severo ed inospitale
entroterra australiano.
È possibile
che i primi aborigeni in Australia abbiano cacciato la cosiddetta 'megafauna' australiana - canguri giganti, wombat giganti ecc, fino all'estinzione.
Potrebbe essere stato così che gli aborigeni abbiano imparato a prendersi cura delle risorse naturali spostandosi su nuovi
territori di caccia prima che i vecchi fossero compromessi irrimediabilmente.
Nei periodi stanziali, gli aborigeni vivevano in campi aperti, caverne o semplici strutture fatte di foglie secce o altra vegetazione.
La loro tecnologia era insieme semplice e sofisticata. Soprattutto era la più appropriata per il loro stile di vita, meravigliosamente adattata
alle restrizioni della vita nomade.
Il concetto moderno della proprietà era sconosciuto nella cultura tradizionale aborigena. Gli oggetti materiali erano condivisi
tra i gruppi. L'idea che un individuo potesse 'possedere' qualcosa era assolutamente estranea al pensiero aborigeno.
Scontri con i colonizzatori
Quando gli europei cominciarono a colonizzare l'Australia, verso la fine del 18° secolo, trovarono una cultura ed un ambiente
che, a posteriori, sono risultati di valore incalcolabile.
Molto di quest'antico lascito fu perduto irrimediabilmente nei seguenti due secoli.
Il contatto con i nuovi coloni sotto il governo dell'impero britannico con gli indigeni australiani portò alla decimazione
di molti clan aborigeni per colpa di malattie, espropriazioni e, in decine di migliaia di casi, per veri e propri omicidi.
Con il declino e la frammentazione dei gruppi tribali, molte tradizioni linguistiche e culturali uniche andarono perse irrimediabilmente,
insieme alle profonde conoscenze sul territorio, sulla flora e sulla fauna.
Espropriazione delle terre
Le confische operate dall'impero britannico in Australia furono eseguite sotto l'ala delle leggi britanniche.
Già a quel tempo, il sistema legale inglese aveva sviluppato norme di contrattazioni eque con le popolazioni locali delle
nuove colonie.
Queste
normative non furono applicate sul suolo australiano. L'invasione ed il palese furto dei coloni furono giustificati dall'incredibile finzione giuridica
della "Terra di Nessuno" - l'opinione cioè che l'Australia fosse assolutamente disabitata prima della colonizzazione britannica.
La mancanza negli aborigeni di un sistema di gestione della proprietà (nell'ottica europea di possesso della terra privata)
fu utilizzata per dare credibilità all'idea della Terra di Nessuno. L'idea base era che non fosse possibile derubare la popolazione aborigena
di qualcosa di cui non fossero proprietari.
Per oltre due secoli, il continente fu progressivamente rubato al popolo aborigeno. I coloni avanzarono e si appropriarono della
stragrande maggioranza dell'Australia, sia per usi privati che in nome della Corona Inglese.
Persino dopo che l' Australia fu dichiarata indipendente nel 1901, gli aborigeni furono continuamente emarginati dalla nuova nazione
e gli fu impedito di diventare cittadini dalla costituzione australiana stipulata nel 1902. La cittadinanza fu concessa agli aborigeni solo nel
1967, grazie ad un referendum nazionale.
Razzismo legalizzato
Gli atteggiamenti razzisti nei confronti della popolazione degli indigeni australiani si svilupparono attraverso diverse fasi.
In alcuni luoghi ed in alcune occasioni, i coloni si comportarono in modo quasi civile. In altre, cominciarono ad attuare veri e propri genocidi.
Nel mezzo ci furono anche politiche d’assimilazione e di protettorato. Molte di queste iniziative aggravarono profondamente le condizioni
e la cultura del popolo aborigeno.
Nei
recenti anni '50 molti bambini (fino ad un decimo) furono strappati dai loro genitori naturali e dati in affido a famiglie di bianchi, nella speranza
che ciò portasse benefici per tutti.
Questa recente operazione condotta con la forza ed in grande scala - conosciuta come 'Generazione Rubata' - giunse all'attenzione
internazionale solo nei tardi anni '90.
L'attuale governo australiano si è rifiutato di presentare le proprie scuse formali per la 'Generazione Rubata' (in contrasto
con le scuse del presidente Clinton per la schiavitù dei neri e le richieste da parte del governo australiano al Giappone per ottenere le
scuse per i crimini commessi durante la seconda guerra mondiale).
Guardando al futuro
Due secoli d'espropriazioni e di maltrattamenti hanno lasciato profonde cicatrici nelle comunità aborigene sopravvissute.
Riguardo alle aspettative di vita e ad alcuni indicatori di salute, gli aborigeni australiani hanno valori molto più bassi rispetto alla
media della popolazione australiana. Un'ampia serie d'importanti problemi sociali si sta presentando alla leadership degli aborigeni australiani.
Tuttavia sono stati fatti numerosi progressi negli ultimi tempi, come la formazione di istituzioni aborigene su scala nazionale
e regionale e la crescente importanza politica tesa ad affrontare la sfida dell'era moderna.
Le lotte per i diritti sui terreni, per maggiori autonomie nella gestione degli affari aborigeni e per un maggior rispetto e conoscenza
del gran patrimonio culturale aborigeno hanno riscontrato un parziale successo.
Nel 1991 la Suprema Corte australiana ha finalmente rimosso il vergognoso mito della Terra di Nessuno. Come conseguenza, il diritto
dei nativi a stanziare sulle terre, che era stato primo completamente negato, fu "riscoperto" nella legge australiana.
Tuttavia negli anni '90 il governo australiano emanò una legislazione che ridusse radicalmente l'applicabilità di
quanto stabilito dalla Suprema Corte sui diritti dei nativi d'Australia.
Questo secondo esproprio degli aborigeni australiani - in favore dei grandi interessi minerari e terrieri - è una macchia
nella storia recente dell'Australia. Molta gente pensa che ciò debba essere vagliato dalla corte internazionale, dal momento che viola gli
impegni assunti dall'Australia nei confronti dei diritti umani.
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d'Australia visitando la sezione del Didjshop Pagina dei links.
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